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Sindrome da Alimentazione Notturna

Posted on 2 Ottobre 201316 Marzo 2020 by Mario Russo

Sindrome da Alimentazione Notturna.
La sindrome da alimentazione notturna è l’associazione tra un disturbo del comportamento alimentare, un disturbo del sonno e un disturbo dell’umore.
Si stima possa colpire circa il 2% della popolazione generale ma è molto più frequente nelle persone affette da obesità o sovrappeso.

Essa è caratterizzata dai seguenti segnali per almeno 3 mesi:

  • Assenza di fame al risveglio mattutino, anche se ci si sforza di fare colazione;
  • Più del 50% dell’energia necessaria ai propri fabbisogni assunta durante le ore serali (dopo le ore 19:00);
  • Difficoltà a prendere sonno e necessità di mangiare prima di addormentarsi;
  • Risvegli notturni con necessità di mangiare per riuscire ad addormentarsi nuovamente;
  • Presenza di depressione o umore basso;
  • I soggetti non soddisfano i requisiti per la diagnosi di bulimia nervosa e di disturbo da alimentazione incontrollata.

Le persone affette da questa sindrome, oltre a soffrire di depressione o umore basso, spesso hanno una bassa autostima, provano sentimenti di rabbia e sensi di colpa dopo gli episodi di alimentazione notturna per non essere riusciti a gestire bene la situazione, provano imbarazzo per l’accaduto e quindi è molto frequente che la sindrome venga nascosta a familiari e amici poiché vissuta con vergogna e reticenza.
Tra i dati interessanti ne emerge uno, ed è il seguente: non è raro che le persone affette da tale sindrome abbiano dei pensieri comuni e ricorrenti sia prima che dopo gli episodi di alimentazione notturna.
Tra i pensieri più comuni riferiti dai pazienti prima di addormentarsi troviamo:

  • “Sono troppo agitato, non riesco a dormire. L’unico modo per calmarmi è mangiare qualcosa”;
  • “A fine giornata un premio ci vuole… dopo una giornata faticosa posso permettermi di mangiare qualcosa prima di addormentarmi”;
  • “E’ più forte di me! Devo mangiare qualcosa, non posso addormentarmi senza mangiare qualcosa!”

Invece, tra i pensieri più comuni dopo gli episodi di alimentazione notturna troviamo:

  • “Sono una persona debole, non sono riuscito a controllarmi”;
  • “Non valgo nulla, ho ceduto ancora una volta”;
  • “E’ solo colpa mia, non ce la farò mai!”.

Il trattamento di questa sindrome non è semplice e deve avvalersi sicuramente di una preparazione specifica da parte del terapeuta che deve considerare diversi aspetti per poter raggiungere insieme al paziente la risoluzione del problema.

Di seguito le strategie dietetiche e comportamentali più utili (molte di esse riportate anche dall’Aidap – Associazione italiana disturbi dell’alimentazione e del peso):

  • Fare dai 4 ai 6 pasti giornalieri. I pasti devono essere ad orari regolari (possibilmente ogni 3 ore) e i pasti più calorici devono avvenire nella prima parte della giornata e non nella parte serale;
  • Evitare di assumere nelle ore serali bevande eccitanti come il caffè, tè, tutte le bevande energizzanti e tutti gli alcolici;
  • Provare a tenere lo stress sotto controllo con tecniche e esercizi di rilassamento, di respirazione o semplicemente avere delle giornate meno frenetiche;
  • Migliorare l’igiene del sonno cioè non affaticarsi, non allenarsi e non lavorare prima di andare a dormire e soprattutto provare a fare qualcosa di rilassante prima di addormentarsi come leggere un libro, ascoltare musica classica, fare un bagno caldo ecc.;
  • Andare a dormire sempre alla stessa ora. Inoltre bisogna accettare uno/due risvegli e considerarli fisiologici senza preoccuparsi più di tanto;
  • Durante i risvegli è possibile: non agitarsi e provare a riaddormentarsi subito, bere un sorso d’acqua, alzarsi e andare in bagno, focalizzare la propria attenzione non sul sonno o sul cibo ma su altro (può essere utile leggere oppure tenere tra le mani del ghiaccio e sentire le sensazioni che ne derivano oppure lavarsi con acqua fredda);
  • Ridurre i cosiddetti “stimoli passivi” prima di andare a dormire come ad esempio guardare la tv e aumentare gli intrattenimenti attivi come chiacchierare con amici o con familiari, leggere, fare un gioco coinvolgente con la famiglia, dedicare del tempo alla propria compagna o al proprio compagno o ai figli;
  • Affrontare con l’aiuto degli esperti i pensieri distorti e le convinzioni che favoriscono e che seguono gli episodi di l’alimentazione notturna. Ad esempio sono utili alcune tecniche come il Problem solving, Cose di dirsi e cose da fare, il Decentramento e il Distanziamento, tecniche Mindfulness.

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Dott. Mario Russo
, Dietista – Esperto in Alimentazione, Dietetica, Educazione Alimentare e Nutrizione;
Formazione specifica nel trattamento dell’obesità, dei disturbi alimentari e dell’immagine corporea;
Presidente ADEPO – Associazione di Dietetica E Psicologia per l’Obesità e il sovrappeso.

Dott.ssa Viviana Valtucci, Dietista e Nutrizionista – Esperta in Alimentazione, Dietetica, Educazione Alimentare e Laureata in Nutrizione Umana;
Formazione specifica nel trattamento dell’obesità, dei disturbi alimentari e dell’immagine corporea;
Vicepresidente ADEPO – Associazione di Dietetica E Psicologia per l’Obesità e il sovrappeso

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