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Probiotici e prebiotici: gli alleati della salute umana

Posted on 28 Marzo 201316 Marzo 2020 by Mario Russo

Probiotici e prebiotici: gli alleati della salute umana.
Il termine “probiotico” deriva dal greco “pro-bios” e, letteralmente, significa a favore della vita. L’etimologia stessa del termine lascia trasparire l’importante implicazione dei probiotici per la salute dell’uomo, che può derivare dal loro impiego. Si tratta, cioè, di microrganismi vivi che, se somministrati in quantità adeguate, sono in grado di modulare l’equilibrio della flora batterica intestinale esercitando effetti benefici sulla salute dell’ospite.

Per poter svolgere un’attività metabolica positiva o negativa, la concentrazione in batteri probiotici vivi non deve essere inferiore a 5 ×10⁷ cellule/grammo. 

 


Nell’ambito della nostra alimentazione li troviamo maggiormente nello yogurt e nei latti fermentati. Affinchè un probiotico possa essere definito tale è necessaria la capacità di bypassare l’ambiente acido dello stomaco e sopravvivere fino all’intestino . Inoltre deve obbligatoriamente avere un’assoluta sicurezza d’impiego, esplicare effetti nutrizionali e terapeutici, e deve essere in grado di modulare il sistema immunitario dell’ospite, sia a livello della mucosa intestinale che a livello sistemico.

La microflora intestinale è un complesso ecosistema, caratterizzato dalla presenza di un numero elevatissimo di microrganismi, almeno 400 specie differenti, capaci di formare un’associazione sinergica, responsabile dello stato di reciproco vantaggio tra l’intestino e il microbiota intestinale. Tale equilibrio rischia però di essere compromesso da improvvisi cambiamenti: l’età, lo stress, l’alimentazione, l’uso di farmaci sono tutti fattori che determinano uno sbilanciamento della microflora (disbiosi) che si traduce in una maggiore suscettibilità dell’organismo all’attacco da parte dei batteri patogeni dovuto allo sviluppo della flora batterica putrefattiva a danno di quella fermentativa.
In questo contesto, l’assunzione di probiotici gioca un ruolo fondamentale nel ripristino delle funzioni positive, quali effetti sui disturbi del sistema gastrointestinale, come la stipsi e la diarrea, effetto immunomodulatore (attraverso l’espressione da parte delle Enteric Glial Cells,EGC, dei Roll-Like Receptors,RLR, attraverso i quali le EGC sono in grado di discriminare tra batteri probiotici e patogeni,sia vitali che non), benefici nella prevenzione della malattie su base allergica, prevenzione tumorale.
Per questo motivo in diversi studi scientifici è stato testato l’utilizzo dei probiotici in diverse patologie.

Nelle persone affette da obesità che soffrono, tra i diversi sintomi , compresi alvo irregolare (alternanza tra stitichezza e feci mal formate) e dispepsia (senso di gonfiore), i probiotici possono rappresentare un valido aiuto per contrastare l’insorgenza dei sintomi intestinali. A questo proposito, interessanti sono i risultati degli studi che hanno valutato l’effetto dei probiotici sulla sindrome del colon irritabile, una patologia ad ampio spettro patogenetico che comporta dolori addominali, alterazione dell’alvo, meteorismo, sensazione di gonfiore, sensibilità e motilità alterate. È stato dimostrato che i probiotici sono utili ed efficaci nel controllo della sintomatologia anche se, ad oggi, non è ancora possibile determinare con esattezza la durata della supplementazione necessaria per mantenere la remissione dei sintomi.
Gli effetti positivi dei probiotici hanno trovato riscontro anche per quanto riguarda la cura delle malattie infiammatorie intestinali e dell’infezione da Helicobacter Pylori. Le razioni giornaliere consigliate di yogurt corrispondono a 2 porzioni al giorno, al fine di ottenere benefici derivanti dall’assunzione di probiotici.

A migliorare la funzionalità della mucosa intestinale e a regolare la permeabilità della parete intestinale, oltre ai probiotici (dunque batteri buoni) contribuiscono anche i prebiotici, con cui facciamo riferimento a ingredienti alimentari indigeribili capaci di promuovere e stimolare selettivamente la crescita e/o l’attività dei batteri probiotici, come ad esempio l’inulina, gli oligosaccaridi e i frutto-oligosaccaridi.

Per essere classificato come prebiotico un elemento deve essere non idrolizzabile, né assorbibile nel tratto digestivo prossimale; deve essere una base selettiva per uno o per un limitato numero di batteri commensali del colon; deve essere poi capace di modificare la composizione della microflora del colon a favore di ceppi non patogeni. In natura esempi di alimenti contenenti oligosaccaridi sono alcuni tipi di verdura, frutta, legumi e cereali come il carciofo, la cicoria, gli asparagi, il frumento, l’avena, i fagioli, le banane, l’aglio e la cipolla. Le dosi di assunzione consigliate dei due prebiotici più conosciuti e studiati (FOS e inulina) variano generalmente dai 2 ai 10 grammi al giorno. Però se assunti a dosi elevate possono causare lievi disturbi gastrointestinali come flatulenza, meteorismo e diarrea. Tali prebiotici sono particolarmente consigliati per coloro i quali seguono una dieta povera di frutta e verdura, per chi deve riprendersi da una terapia antibiotica o soffre di disordini gastrointestinali (in questo caso è necessario stabilire una dose massima di assunzione senza effetti collaterali). Alla luce di queste informazioni, è possibile capire il grado di interesse scientifico rivolto ai probiotici e prebiotici, in quanto, oltre alle loro caratteristiche nutrizionali, presentano un notevole potenziale terapeutico e profilattico in diversi ambiti applicativi, sebbene i loro effetti sull’ecosistema intestinale richiedono ulteriori indagini, data la loro recente comparsa sul mercato alimentare.

Prima di concludere, un’impostazione pratica da seguire per beneficiare di tutti i vantaggi sopra descritti. Per esempio, sarebbe opportuno consumare a colazione e a merenda un vasetto di yogurt da 125 g o un vasetto di yogurt da bere in cui siano presenti i fermenti lattici, mentre potremmo pranzare con un piatto di cereali associati ai legumi, verdure crude e frutta fresca e cenare con un secondo piatto di carne o pesce o uova o formaggi associato a verdure cotte, cereali e frutta fresca.
Con questa semplice impostazione garantiamo al nostro organismo le condizioni per stare bene e in salute senza dover necessariamente rinunciare ai piaceri della tavola.
Concludendo, possiamo affermare che l’introduzione nella dieta di probiotici e prebiotici è di fondamentale importanza per garantire una migliore qualità della vita e ottimali condizioni di salute umana.


Dott.ssa Marianna Lucibello,Biologa Nutrizionista

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